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Da questa mostra americana, in cui figurano insieme
opere di scultura e di pittura, si comprende come Vito Berardi riesca
a fondere ed esaltare nella dinamica figurativa dei "Tramonti"
la successione delle notti e dei giorni quale spiegazione luminosa e
magica del segreto della vita. Ciò anche quando nella nostalgica
visione di un giorno che muore sembra riflettersi l'agonia di una vita.
Allora tutto si colora di toni violenti e drammatici.
Nella pittura Berardi non fa che esprimere le sue doti di scultore.
Dipingere è per lui esigenza coloristica e ricerca volumetrica
ad un tempo.Si veda per esempio come il tema "La Famiglia"
trattato prima in scultura prenda poi forma senza alcuna incoerenza
o distonia in una composizione pittorica perfettamente omogenea.
Nella scultura si rivela la natura più intima e vera dell'artista,
la sua personalità vigorosa e prepotente. Vito Berardi costituisce
a blocchi e spinge la forma ad assumere l'aspetto di macchine o robot,
come per definire la metamorfosi deformante di un'azione o di un sentimento
umano all'interno di una società meccanizzata e consumistica.
L'uomo condizionato tende ad allontanarsi dall'uomo: nascono l'iniquità
e la prostrazione; la sofferenza diventa corale.
Ne "I due operai" l'artista ha voluto imprimere alle forme
architettoniche dei blocchi plastici un alto senso dell'umano avvertibile
nello sforzo fisico che le due figure compiono per aiutarsi a sopportare
reciprocamente il peso di un asservimento psicologico: superfici squadrate
ne aggravano la condizione, il volto anonimo, il passo lento e greve.
Una figura curva sull'altra, una cadenza ritmica che si ripete senza
anticipazioni di pause.Anche la luce mentre agisce liberamente sui vari
piani compositivi sottolinea con sorprendente drammaticità l'ansia
di spazio delle masse in tensione.
Berardi affida all'anatomia delle sue figure emblematiche il significato
della rivolta contro la sofferenza, il compito di liberarsi attraverso
una spinta interiore in uno sforzo tenace al quale tutte le membra partecipano:
non è il risveglio da un sopore o la vittoria sull'oppressione,
ma desiderio di riconquista della coscienza e della dignità.
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In this exposition presented in American in
which works of sculpture and painting come together, one understands
Vito Berardi is able to estabilish and extol through the dynamic figuration
of the "Sunsets" the succession of the nights and the days
as enlightened and magical explanation of the secret of the life. That
is to say that in the nostalgic vision of a day that dies the agony
of life seems to be reflected. Them all colors itself in dramatic and
violent tones.
The paintings of Berardi do not express hos qualities of a sculptor.Painitng
for him is a coloristic necessity and the search for volume at the same
time. For example one sees the theme "The Family" treated
first in sculpture, and later takes on life without any incoherence
or disharmony in a perfectly homogeneous pictoric composition.
In the artist's sculpture nature is revealed more intimate and true
through his vigorous and over bearing personality. Vito Berardi constructs
in blocks and expresses a form which assumes the appearance of a machine
or robot to define the deformed change of an action or a human sentiment
within a machanized and consumer society. Conditioned man tends to alienate
himself from man, iniquity and prostration are born; syffering becomes
integral.
In "The two workers" the artist wanted to express through
the architectural forms of plastic blocks another sense of human feeling
in the physical force that the two figures esert to help themselves
support reciprocally the weight of a psychological servitude. The surgace
area makes the condition, the unknown face, the slow and heavy step,
worse.One figure curves upon another, a rhythm that repeats itself without
anticipation of a pause. Also the light, white surprising drama the
anxiety of space of the mass in tension.Berardi gives to the anatomy
of this symbolic figures the significance of the revolt against suffering,
the work of liberating themselves through an interior push in a tenacious
force to witch all the members participate; it is not a reawakening
from a stupor or a victory over oppression, but a desire to reconguer
conscience and dignity.
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